E’ detto anche febbre del bacio perché si contagia da bocca a bocca.
Consiste in piccole vescicole bollose a grappolo che si localizzano intorno alle labbra e dentro la bocca e sulla parte esterna e la mucosa interna del naso, provocando un fastidiosissimo prurito e, col primo contatto, anche febbricola e malessere generale. Nel corso di una settimana queste si rompono e si trasformano in croste.
Cause
La causa è un virus, l’herpes virus simplex (HPV I), del gruppo degli Herpes, di cui fa parte tra gli altri anche l’HPV II o herpes genitalis, che si propaga per via sessuale.
Il contagio avviene soprattutto nella prima infanzia, quando le difese immunitarie non sono ancora del tutto sviluppate. Naturalmente si è più contagiosi quando si hanno le vescicole e l’infezione in atto, ma i portatori sani possono trasmettere il virus mediante la saliva. Fate attenzione dunque a non baciare i neonati!
In ogni caso il fastidio dura poco e non è grave, però indica uno stato di affaticamento generale, infatti si manifesta in genere dopo un periodo di stress, in concomitanza con una forma influenzale, dopo un trauma, dopo una prolungata esposizione al sole, in fase premestruale. E’ molto diffuso, 4 persone su 5 presentano anticorpi contro questo virus, ma solo il 15-20% di queste avranno lesioni visibili, che sono il segno di infezione recidivante.
Come comportarsi
– Non grattare le vescicole e non toccarsi gli occhi
– Lavarsi spesso le mani con acqua e sapone
– Usare una crema antivirale localmente non appena si avvertono i primi sintomi, e applicarla con un guanto per non diffondere l’infezione
– Non utilizzare creme al cortisone
– Lavare delicatamente le labbra con acqua e sapone per ridurre l’espansione del contagio
– Proteggere le labbra al sole e sulla neve, con un filtro solare ad alto fattore di protezione
– Non utilizzare l’asciugamano del viso per altre parti del corpo, ne’ un asciugamano in comune con altri
– Evitare il contatto delle labbra con viso e corpo di altre persone finché l’infezione non sia completamente guarita
– Evitare cibi troppo freddi o troppo caldi
Cure
Si utilizzano antivirali in crema, attivi soprattutto nella prima fase dell’infezione, quando ancora non c’è stata l’evoluzione in crosticine. Il vostro farmacista di fiducia saprà indicarvi il prodotto migliore.
Come per le afte, sono in commercio dei cerotti a base di idrocolloidi, che proteggono le vescicole dallo sporco e alleviano il bruciore.
Nelle forme più estese si può ricorrere a capsule per un trattamento sistemico, sempre a base di antivirali.
Se vogliamo invece ricorrere a cure più naturali, possiamo utilizzare localmente con cautela una goccia di olio essenziale (p.es. di Eucalipto, di Tea tree o di Melissa) una volta al giorno, o anche pomate a base di Melissa.
Utile evitare i cibi ricchi dell’aminoacido arginina, come cioccolato, cibi integrali, frutta secca; aggiungere invece all’alimentazione quelli che contengono lisina, come pesce,carne magra, latticini, yogurt, alcuni legumi, e integrare con molta verdura e frutta fresche (vitamina C e non solo!).
Ricordare che anche in molti integratori per sportivi è contenuta arginina.
Per le recidive, sarebbe bene potenziare le difese immunitarie dell’organismo ad esempio con Echinacea angustifolia, da prendere a cicli di 15-20 giorni, 30 gocce di tintura idroalcolica in poca acqua, da bere tre volte al giorno.
Esistono anche vari tipi di intervento basati sulle terapie omeopatiche e omotossicologiche, per le quali si rimanda allo specialista. In casi lievi il farmacista potrà consigliarvi dei granuli, p.es. di Rhus tox, cantharis o Nitricum acidum, a basse diluizioni.